Come valutare il costo del personale

Il costo del lavoro

Come valutare il costo del personale: componenti e calcoli

L’analisi del costo del lavoro è importante per le aziende per pianificare al meglio le uscite e quantificare le spese di gestione dell’attività nel suo complesso. Il costo del lavoro è determinato da moltissimi fattori, ma non tutti sono immediatamente visibili dalla busta paga.

L’analisi delle sole buste paga non è sufficiente per determinare il costo del lavoro degli addetti aziendali, in quanto su di esse non sono esposti tutti i costi del lavoratore. I principali parametri da considerare sono i seguenti:

  • valori economici previsti dalla contrattazione collettiva applicata dall’azienda in esame, ovvero quella stipulata dai sindacati più rappresentativi;
  • norme in materia previdenziale e assistenziale;
  • differenti settori merceologici;
  • differenti aree territoriali.

RAL: retribuzione annua lorda

Il primo dato da considerare per calcolare il costo aziendale di un lavoratore dipendente è la RAL, ossia la retribuzione annua lorda pattuita con il personale, considerando anche quanto previsto nei contratti collettivi nazionali di lavoro per la specifica categoria.

La RAL comprende l’insieme degli emolumenti percepiti dal lavoratore in occasione del rapporto di lavoro, al lordo delle ritenute fiscali, previdenziali ed assistenziali.

Infatti, sulla retribuzione annua lorda erogata dal datore di lavoro, il dipendente deve pagare le imposte (ossia l’Irpef – imposta sul reddito delle persone fisiche) ma anche un terzo dei contributi previdenziali ed assistenziali.

Contributi previdenziali e assistenziali

La contribuzione previdenziale costituisce un onere che, tramite una trattenuta operata in busta paga, viene ripartito tra datore di lavoro e lavoratore. È una componente significativa per il calcolo del costo del lavoro sia in termini economici che per gli adempimenti connessi da svolgere entro i termini previsti, determinanti la regolarità contributiva.

La determinazione della contribuzione dovuta avviene applicando l’aliquota prevista dalla legge sulla base imponibile (minimale contrattuale ex L. 389/89 e non inferiore al minimale INPS), che include tutti gli emolumenti erogati al lavoratore in dipendenza del rapporto contrattuale.

Difatti, la RAL erogata al dipendente non esaurisce tuttavia il costo che l’azienda deve sostenere con riferimento al singolo lavoratore in quanto il costo aziendale di un dipendente è superiore alla RAL erogata al dipendente stesso.

Oltre alla previdenza, si aggiunge anche l’assicurazione obbligatoria per gli infortuni. I contributi assistenziali sono dovuti dal datore di lavoro all’INAIL e vanno ad incrementare il costo del dipendente.

TFR: trattamento di fine rapporto

Un successivo elemento che incide sul costo aziendale di un dipendente è il trattamento di fine rapporto, in breve TFR. Il TFR maturato viene liquidato direttamente dal datore di lavoro. L’ammontare del TFR spettante al lavoratore è uguale alla somma, per ciascun anno di servizio, della retribuzione utile divisa per 13,5.

Pur trattandosi di un elemento retributivo ad erogazione differita, il TFR matura in concomitanza della retribuzione corrisposta mensilmente e annualmente rivalutata, a meno che il dipendente non decida di versarlo a un fondo di previdenza. Il mancato accantonamento espone il datore di lavoro a sanzioni civili, amministrative e penali.

Calcolo del costo del dipendente

Per calcolare il costo aziendale del dipendente occorre considerare l’ammontare totale delle retribuzioni, inclusive di tredicesima, quattordicesima, ferie, permessi, festività, scatti di anzianità, e altri elementi previsti, con riferimento alla retribuzione lorda complessiva corrisposta nel periodo considerato (base oraria, mensile o annuale), desumibile dalla contrattazione collettiva di riferimento ovvero dal contratto sottoscritto con il singolo lavoratore.

Sull’importo ottenuto si dovranno calcolare e conseguentemente aggiungere i contributi previdenziali INPS, secondo le aliquote contributive del settore di appartenenza dell’azienda. Sulla stessa retribuzione imponibile lorda si calcoleranno anche i premi assicurativi INAIL prendendo come riferimento le basi di calcolo annualmente fornite dall’Istituto.

A ciò si dovranno aggiungere i costi relativi a eventuali versamenti a enti bilaterali, fondi sanitari e altri oneri accessori in base alla disciplina del contratto collettivo di riferimento.
Bisognerà quindi ottenere il TFR maturato nel periodo dividendo la retribuzione imponibile lorda per 13,5. Annualmente la quota maturata di TFR non destinato a fondo di previdenza verrà rivalutato in base a coefficienti ISTAT appositamente divulgati, e su tale rivalutazione verrà applicata e versata un’imposta sostitutiva.

Infine, occorrerà effettuare una stima del costo eventualmente derivante dall’imposta IRAP (attualmente aliquota massima regionale del 4,82% del valore netto della produzione).

Quanto descritto, si riassume nella seguente formula:

COSTO COMPLESSIVO = RAL + (RAL x AC-INPSazienda) + (RAL x PINAIL) + (RAL/13,5) + RIV + OA + IRAP

dove:

  • RAL: è la Retribuzione Annua Lorda comprensiva di ratei per mensilità aggiuntive, festività, ferie non godute e permessi o riduzioni di orario non goduti, ecc.;
  • AC-INPSazienda: è l’aliquota contributiva percentuale per il calcolo dell’ammontare dei contributi INPS a carico dell’azienda;
  • PINAIL: è il premio percentuale INAIL per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali;
  • RIV: è l’eventuale importo di rivalutazione del trattamento di fine rapporto maturato;
  • OA: sono gli eventuali Oneri Accessori quali enti bilaterali, fondi sanitari, buoni pasto, altri enti, ecc., per le rispettive quote a carico del datore di lavoro;
  • IRAP: è l’eventuale quota di costo IRAP calcolato sul dipendente.

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